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venerdì 22 febbraio 2008

Mezzo Se'olo

eh si bimbi belli anch'io come i 'omuni mortali e 'nvecchio;
e così ir 14 dicembre 2007 sono rivato ar mezzo se'olo di vita
CINQUANTANNI (menomale dicono ne dimostro tanti meno....) pero' sulla 'arta d'identità c'e' scritto: nato a Vi'opisano 14 dicembre 1957
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Or che ci sono rivato, mi sia ‘onsentita una demanda di fondo
ma, la mi’ presenza gliera proprio necessaria in questo mondo ?

Pero’ visto che ci son capitato senza aver fatto richiesta alcuna
e un chiedete a me, ma ar Padreterno spiegazion per la lacuna;

per mezzo se’olo m’avete e mi son sopportato con arterne vicende
e nonostante le diffi’ortà ‘ncontrate pe’ la via un mi son vorsuto arrende.

N’ho passate diverse di stagioni con autunni, inverni, estati e primavere
e sur calendario sono scorsi alla sverta sia i giorni che le sere.

Giunto ar dunque una ‘osa ve la devo ‘onfessa’, anco se sono un tipo burlettone
un vi nego che è piu’ facile scrive i versi per quell’artri perche’ ora tradisco l’emozione !!

‘nvece di ‘ndà a ritroso ner tempo e raccontà l’episodi parti’olari o salienti
voglio chiede venia a tutti ‘uelli che m’han sopportato, sia amici che parenti.

Ar mi ciccio Giampa perche’ lo ‘ontrollavo co’ la Leo ‘uando mi levavo a vedè se gliera ‘rivato
per indà a ballà alla ‘asina, forse perche’ a me ‘uer privilegio ellì un m’era toccato;

Ar mi babbo Lau che mi butta sempre all’aria e mi fa monta’ lo gnocco;
fno ar punto che un malagurato giorno gni feci vola’ ‘r cappello co’ uno schiocco;

A mi ma’ che ha già ‘n corso ‘r processo di beatifi’azione Santa Renza Pagni;
che anco lei a venì ar mondo un è che c’abbia fatto grandi guadagni;

Alla mi Pera Nerazzurra che un mando mai a vedè ‘r Pisa ‘n trasferta;
lei un capisce che un lo fo’ pe’ dispetto, ma cor mondo com’è ora e bisogna sta all’erta ..!!

Alla mi’ socera, con me sempre premurosa e con succulenti pranzetti;
mi serve prima der mi socero e in piu’ gni be’o anco ‘r vino ar sor Mario der Carvetti;

Alla Susi di San Giulliano che m’ha portato via ir fratello;
e s’è assunta l’onere e l’onore di portà in groppa quer ber fardello…

e l’Oriana, che ner capo ha ‘r teatro pe’ passione gliè l’artra cognata;
un ce le siamo mai risparmiate ner dissele a torto o ragione con quarche bella leti’ata !!

Ed infine chiedo scusa umirmente alla mi moglie: Santa Subito Rossella Carvetti;
‘nfermiera a tempo pieno cor sottoscritto ed i di lui parenti più stretti…

Visto ‘rmi fisi’o; ‘uando e fei la cernità delle spasimanti e giovani purzelle mi dissi:
già ho l’acciacchi e allora sara’ meglio mette le mane avanti e già fin da ora premunissi !!!!

Per urtimo chiedo perdono a Gesu’ Bambino der Presepio;
perche’ tutti l’anni lo fò lavorà anco pe’ la su’ festa e un gli do’ mai requio…

Ar bue, ar ciu’o, a tutti i pastorelli, a’ re magi e al resto della sacra famiglia;
ma lo sapete quando entro ‘n quella grotta la frenesia d’aggeggià e mi piglia !!

E or, che ar fin della novella e ar mezzo se’olo son rivato, mi sento in dovere,
di fammi un augurio per me che n’ho bisogno e per questo mi riempio ir bicchiere…!!

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