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venerdì 22 febbraio 2008

Ir Presepio dell'Ange'lo

Questa è la Poesia del Presepe dell'Angelo
che accompagna i visitatori


‘Uando rivi e entri ‘n cantina la soppresa è assi'urata,
gli poi fa’ una visitina o passacci la giornata,
si, perche’, ‘uesto PRESEPIO te lo poi girà di drento,
‘uante ‘ose , ‘uante luci e ci manca solo ‘r vento;
‘uando hai fatto ‘apolino e la vista hai rinfrancata,
occhio ar capo e allo scalino e s’invia la girata.
Un consiglio che ti do’ guarda prima tutto a destra
e vai avanti piano piano se un ti ghiaccia la minestra.
C’è una strada stretta stretta ‘he ti porta ‘n sulla ROCCA
e’ ‘r CASTELLO di VERRU’A dove r‘ gelo t’imbaucca,
sverto apri ho un freddo moio,tira giù r‘PONTE LEVATOIO!
Se la strada poi voi scende e ti porta verso ‘r FORNO
cor panaio ‘he prepara le fo’acce e ‘r pan der giorno,
se a sinistra invece giri attraversi il GRANDE PONTE
sotto ‘r quale il RUSCELLO ‘he scorre par sortito drento ar monte.
C’è un PAESINO DI TRE CASE ‘or portone sempre aperto,
se riparti, mangia e bevi perche’ dopo c’e’ il DESERTO !
C’è chi e’ stanco der viaggio e bivacca o fa la nanna
ir cammino e’ ancora lungo per l’arrivo alla capanna;
‘uanta sabbia, ‘uante dune, un c’è un alito di vento
sol la notte ha refrigerio e poi miri ir firmamento.
N’er silenzio guardi in alto, ‘uante stelle il ciel dipinge,
le PIRAMIDI, gli EGIZI e acquattata c’è la SFINGE!!
‘On costanza poi procedi e lascia che il ricordo si adagi,
c’è un CAMMELLO con LA SELLA e LA TENDA DEI RE MAGI !
GASPARE, MELCHIORRE e il grande BALDASSARRE
si dirigono da ERODE con le loro scimitarre;
Ir CASTELLO ARABEGGIANTE con la guglia illuminata
ha la MEZZALUNA sullo sfondo che rischiara la nottata!

Ir percorso illuminato poi si snoda fra CASETTE,
non sono belle sono di legno son di genti poverette;
c’è un pastore ‘he ar fo’o si scarda e fa guardia nde l’OVILE
cerca solo der tepore : è dicembre un è mi’a aprile !
Poi la strada sale un po’ ed arriva a una FONTANA dove
l’acqua esce di getto,
se sei attento noterai anche il BANCO di “Geppetto” ! ;
su una parte mentre lava scorgerai la LAVANDAIA,
poi di colpo c’è la GROTTA con in basso la MASSAIA !;
e PASTORI con le PE’ORE e zampogne co’ PASTORI,
tutt’intorno alla ‘APANNA non si odono rumori;
c’e’ GIUSEPPE con MARIA e poi ‘r BUE co’ l’ASINELLO
di contorno per GESU’ gloria gloria ar BAMBINELLO !

Ora fermati un istante, e poi dì la tu PREGHIERA;
le lucine ‘ome lucciole e ti fanno apparì la SERA!!

Quando ir giorno poi ritorna la STRADETTA TORTUOSA,
‘r presepio gira in contro, pare guasi ‘e un trovi posa;
vedi ‘r POZZO , l’alto MONTE e L’EFFETTO COLORATO,
sembra un’alba di un pittore…c’è un PAESE ILLUMINATO!
Qui il RUSCELLO l’attraversa: poi un salto, una sterzata;
e si tuffa nder LAGHETTO dopo ave’ fatto una CASCATA!
Sotto r‘PONTE l’acqua s’adagia e si calmano i rumori,
sta arrivando con le reti la BARCHETTA de’ PESCATORI!
Ir paese ormai alle spalle, lasciati gli urtimi bagliori,
sotto i rupi puoi veder la GROTTA dei PASTORI!
Poi procedi contromano e nella nicchia vedi
un PAESINO A CASE BIANCHE, svetta ritto, pare ‘n piedi!
Di rimpetto ora noti il RUSCELLO DEL RIO MAGNO
lento e greve viene giu’ va a tuffarsi nello stagno!
Piu’ da basso DUE ROMANI sono a guardia della TORRE,
uno l’Agusto Editto legge; l’altro vede i’r tempo scorre!

Poi la strada scende e monta, trova UN PONTE lo sorpassa,
passan artri PERSONAGGI guarda quanti: non c’è tassa!
Riva dritta guarda un po’ ar MERCATO co’ su’ BANCHI,
c’è chi vende, c’è chi compra ‘uanto chiasso ma un so’stanchi?
Or che ‘r fiato ho ripigliato e rallento e vo’ piu’ piano,
c’è alle spalle, maestoso :‘r CASTELLO DI VI’OPISANO!
Co’ la ROCCA, le su’ TORRI: OROLOGIO e QUATTRO PORTE;
difendevano ‘r paese dai nemici e dalla morte!
Un’occhiata butto in su c’e’ R CHIESIN DER CASTELLARE prima vecchio romitorio ora luogo per pregare,
qui nei giorni chiari e belli puoi vedere infino ar’mare.
Lesto lesto la stradina ripiglio, trovo artra gente che discende,
o quell’omo manca molto ? o signore ‘e dipende!
La, lo vedi, già rimonta, lì la strada tira su;
troverai artre PERSONE PICCOLINE perdipiù!
Drento ‘r monte mi fitto sverto, abbassando un poco ‘rcapo;
arrivato finalmente a’r MOLIN detto DI PAPO!
Qui la gente fa provvista pe’ l’inverno di farina;
dentro macina r‘granaio ; poi entrà dalla ‘antina!
Faccio r’giro cor fattore, vedi: l’acqua scende e sale;
viene spinta a macinà da delle potenti PALE!
L’acqua un salto fa all’ingiù e nella POZZA giunge;
‘r giro e’ guasi a fine, e ‘r freddo punge!
Or mi aspetta doppo ‘r PONTICELLO, l’ultima fati’a;
lì, la strada va in salita, e gliè troppo ritta, matto un son mi’a!
Sotto l’ARCO quindi piglio, esco fuori dar groviglio;
poi mi volto, lo riguardo, quante LUCI di smeriglio!
Un sospiro, un’artra occhiata, ma è finita la girata;
e gliè tardi, devo ‘ndà e si sorte, ar freddo e ar gelo!
Forse,… un giorno, … poi ritorno … ciao:
“PRESEPIO DELL’ ANGE’LO” !!

Ora esco, … vado via…. sento un che di “ NOSTALGIA” !!

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